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      Le parole del Rittinghausen coincidono con quelle che Proudhon scriveva nella sua Idea generale della rivoluzione del XIX secolo: «Abbondano gli esempi di personaggi eletti per acclamazione e che, sulla tribuna ove si offrono agli sguardi del popolo inebriato, preparano di già la trama dei loro tradimenti. È molto se, sopra dieci birboni, il popolo, nei suoi comizi, incontra un uomo onesto. E per di più che m'importa di tutte queste elezioni? Che bisogno ho di mandatari, nonché di rappresentanti? E poi, se bisogna che io affermi la mia volontà, non posso io esprimerla senza l'aiuto di alcuno? Mi costerà di più e non sarò ancor più sicuro di me che del mio avvocato?».
      Victor Considerant fu anch'egli uno dei primi a rispondere all'appello venuto dalla Germania e scrisse nel suo Livre des Quatres Crédits: «L'idea della legislazione diretta farà il suo cammino. Si riconoscerà, io ne sono certo, che le leggi fatte da tutti e il potere autodemocratico del popolo sono ancora mille volte preferibili ad ogni genere di dispotismo».
      Concetto che viene svolto ampiamente dallo stesso Considerant nella sua opera Il regime diretto del popolo, nella quale si proclama: «Fino ad ora le masse umane, i popoli hanno avuto dei padroni, sempre dei padroni, sotto diverse denominazioni ed apparenze. Essi non saranno liberi che quando non avranno padroni sotto alcuna forma... Il Governo del popolo per il popolo, ecco tutta la democrazia. Noi siamo stati giocati dalla Delegazione. Non più delegazione! Esercizio diretto della sovranità del popolo per il popolo».


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Umanesimo e anarchismo
di Camillo Berneri
pagine 88

   





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