Pagina (37/88)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quello che mi sento autorizzato ad affermare è che la simpatia abbastanza diffusa tra gli anarchici militanti a vostro riguardo, non va disgiunta da critiche e da diffidenze, che il vostro atteggiamento verso di noi minaccia di acuire. Se il Consiglio opina che «gli anarchici non possono illudersi di poter svolgere nei rivolgimenti italiani di domani un ruolo autonomo di notevole influenza», tutti noi, militanti, siamo, invece, certi del ruolo autonomo e di primo piano dell'anarchismo nella rivoluzione italiana. Le linee di questo ruolo sono state tracciate e se non hanno assunto il carattere di un programma politico presentabile come sintesi delle nostre aspirazioni sociali e delle nostre concezioni rivoluzionarie è anzitutto perché la funzione storica dell'anarchismo è inconciliabile da molti lati con le necessità di un attuale successo politico. Insufficienza contingente la nostra che non è specifica, essendo comune a tutti i movimenti essenzialmente umanistici, basati su categorie morali e permeati da una mistica.
      Compensatrice alle inadeguatezze delle formule dottrinarie e alle virtuali possibilità di un grande ruolo politico è l'adesione della volontà anarchica al processo insurrezionale dei conflitti classisti, politici, nazionali, ecc. Come l'azione popolare, quella anarchica è destinata a essere in molte contingenze demiurgica senza che lo storico ne colga il senso e ne precisi le proporzioni, senza che la cristallizzazione della rivoluzione ne riveli, ben stampata, l'orma.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Umanesimo e anarchismo
di Camillo Berneri
pagine 88

   





Consiglio