La fissità nella pratica è, specie in tempi di così rapide trasformazioni tecniche, funesta. Fissi restano solo gli ideali, i motivi, quelli, sì veramente eterni e comuni, perché riferiti non alla materia o all'organizzazione sociale ma all'uomo, alla libertà, alla dignità, all'autonomia dell'uomo, che vogliamo salvare ed esaltare sotto qualunque cielo e sistema produttivo, come salvare ed esaltare vollero, in armonia col loro tempo, i profeti dell'anarchismo.
Ma è tempo di tornare ai problemi dell'ora, ai problemi della lotta antifascista. Oggi le necessità dell'azione impongono l'unità degli sforzi di tutti i rivoluzionari, di tutti i socialisti che si battono contro il fascismo e il capitalismo per una soluzione decisiva della crisi italiana: unità che a nostro avviso deve comprendere comunisti, socialisti, giellisti, anarchici, repubblicani avanzati, su una piattaforma che escluda per ora ogni problema di concreta successione e potere. Alleanza Rivoluzionaria Italiana; e non governo di Fronte Popolare.
Questo per l'oggi. Ma per il domani? Che cosa farete domani, voi, socialisti anarchici? Rassegnati a subire nuove dittature e oppressioni, vi limiterete a far sentire l'eterna protesta anarchica? Oppure tenterete di intervenire risolutamente sin dall'inizio perché le forze attive della rivoluzione sbocchino in un movimento che, assumendosi responsabilità positive, renda impossibili le degenerazioni dittatoriali?
A nostro avviso, lo sviluppo probabile dei partiti e movimenti in Italia si presenta press'a poco così: se prevarrà una soluzione di compromesso, senza che neppure si sia manifestata iniziativa da parte delle forze rivoluzionarie, vedremo rinascere dal pantano tutto il passato e le formazioni del passato, immutate «nel pelo, nel volto, nel nome». Noi, voi, e altri pochi come noi, reagiremo; ma sarà lotta lunga e aspra, che ci riserverà nuove prigioni e persecuzioni.
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