La rivoluzione sociale, classista nella sua genesi, è umanista nei suoi processi evolutivi. Chi non capisce questa verità è un idiota. Chi la nega è un aspirante dittatore.
La dittatura del proletariatoe il socialismo di stato(9)
La dittatura del proletariato è un concetto marxista. Secondo Lenin, «marxista è solo colui che estende il riconoscimento della lotta delle classi al riconoscimento della dittatura del proletariato». Lenin aveva ragione poiché la dittatura del proletariato non è, per Marx, che la conquista dello Stato da parte del proletariato, che organizzato in classe politicamente dominante giunge, mediante il socialismo di stato, alla soppressione di tutte le classi.
Nella Critica del programma di Gotha, scritta da Marx nel 1875 si legge:
«Fra la società capitalista e la società comunista sta il periodo di trasformazione rivoluzionaria dalla prima alla seconda. Al quale periodo corrisponde un periodo di transizione politica nel quale lo stato non potrebbe essere altra cosa che la dittatura del proletariato».
Il Manifesto dei comunisti (1847) dice:
«Il primo passo nella rivoluzione operaia è l'elevarsi del proletariato a classe dominante...
«Il proletariato profitterà del suo dominio politico, per strappare poco a poco alla borghesia tutto il capitale, per accentrare tutti gli strumenti di produzione nelle mani dello Stato, vale a dire del proletariato stesso organizzato come classe dominante».
Lenin in Stato e Rivoluzione non fa che confermare la tesi marxista:
«Il proletariato ha bisogno dello Stato solo per un certo tempo.
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