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«Come sono vili questi controrivoluzionari che al fronte si guardano bene dal battersi contro il fascismo, ma che, in compenso, nelle retrovie, sotto pretesto di combattere il riformismo, combattono gli sforzi del Fronte Popolare per mettere in piede di guerra la nazione. Ma il popolo di Spagna, facendo giustizia di questi banditi, marcia diritto alla vittoria!».
In Spagna, la stampa e gli esponenti del P.S.U.C. non tengono diverso linguaggio. Mundo Obrero, organo del Partito Comunista Spagnolo, affermava nel suo numero del 29-1-37: «Dobbiamo lottar senza tregua contro gli elementi trotskisti. Sono i migliori aiutanti di Franco nel nostro paese... Il P.O.U.M. è un avamposto nemico nel nostro proprio campo...
«In ogni movimento rivoluzionario i più pericolosi sono coloro che si ricoprono col manto di amici per pugnalarlo alle spalle. In ogni guerra, i più pericolosi non sono i nemici che occupano le trincee del fronte, ma le spie e i sabotatori. E il P.O.U.M. è tra questi».
Ahora, organo della Gioventù Socialista Unificata, diceva, il 27-1-37: «Liquidiamo una volta per sempre questa frazione della quinta colonna. Il popolo sovietico, con la sua giustizia implacabile contro il gruppo dei sabotatori e assassini trotskisti, ci segnala il cammino».
Juan Comorera, esponente influente del P.S.U.C. e rappresentante dell'U.G.T. nel governo di Catalogna, diceva in un suo discorso (24-1-37): «Coloro che criticano il Consiglio della Generalidad sono agenti provocatori, che agitano i più bassi fondi sociali». E ancora: «A morte, non il fascismo, che è già morto sui campi di battaglia, ma gli agenti provocatori». In quello stesso comizio, Uribe, deputato comunista, proclamava: «Per vincere la guerra bisogna estirpare il cancro del trotskismo» e Carrillo, segretario generale della Gioventù Socialista Unificata, affermava: «La politica dei trotskisti, nel dire che noi lottiamo per la rivoluzione sociale, è la politica degli invasori, è la politica dei fascisti». Perfino la stampa dell'U.G.T. ha pubblicato enormità di questo genere: «Le stazioni radio di Torino e di Bolzano sono perfettamente sincronizzate con La Batalla e con le stazioni radio del P.O.U.M» (Claridad, 26-1-37).
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