Lavora? Si dā gratis, o a pagamento? Ha figli? Prende marito?
Inutile esaminare il problema dell'emancipata solo nel sesso. Non puō essere che una femmina volgare, o una figura da romanzo. La realtā ci offre la donna che, dopo aver avuto amanti, non ha nipoti che le diano o le rinnovino la maternitā; la donna che impazzisce o si uccide perchč il sogno di una famiglia sua s'č dileguato: la donna che intristisce, perchč l'amore non la guarda, non la vuole. Tutte le fanciulle sono fioraie dell'amore? Tutte le maritate sono capaci di recitare la pochade dell'adulterio? Tutte le donne senz'amore sono disposte ad accontentarsi del maschio in calore? No. Dunque il problema dell'emancipazione femminile non si puō sdraiare su di un letto o sopra un divano. C'č la famiglia di mezzo, che non č tutta, nč sempre, una menzogna convenzionale, ma il bisogno di molti uomini, il sogno di molte donne, la gioia di tante coppie, la luce e il calore di gran parte della vita sociale.
Alla donna si offre una camera d'albergo e i bimbi si mettono al befotrofio! Troppo semplice, troppo bestiale soluzione per coloro che non sono nč letterati, nč dei Campanella, nč braccatori di femmine.
Scucisca la donna la camicia di Nesso di una forzata castitā, sia madre senza marito, sia moglie separata, sia quel che vuole. Non vorrei certo fosse aggravata la sua naturale schiavitų dal peso dei pregiudizi, nč tormentata dai rimorsi del rigorismo fariseo.
Ma la libertā mi pare formula equivoca, programma generico, parola vana quando penso a che cosa la donna aspira, nell'amore, e a che cosa diventa la donna, quando nell'amore non ha pių che il desiderio e la soddisfazione della femmina.
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Campanella Nesso
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