Sarebbe, invece, provato sperimentalmente che, in generale, nella donna è poco fine la sensibilità tattile e generale, alquanto ottusi il gusto, l'olfatto, l'udito e la vista. Dati i rapporti che legano il tatto e l'olfatto all'eccitamento sessuale, è certo che nella donna l'orgasmo sessuale, come bisogno che sorge senza incentivi esterni, sia minore che nell'uomo.
Il Sinclaire ritiene che le inclinazioni sensuali siano «estremamente rare nelle ragazze e anche nelle adulte», e che la freddezza sessuale sia la règle nelle une e nelle altre. Della stessa opinione è il Moll.
E questo anche per ragioni di ordine psichico. Infatti, il bisogno sessuale sorge e si acutizza nell'uomo più che altro per associazioni mentali di natura immaginativa, mentre nella donna normale l'eccitamento sessuale sorge e si esaspera mediante fatti di ordine eminentemente fisiologico.
Un medico berlinese, l'Adler, ha scritto un libro sulla «manchevole sensibilità sessuale nella donna», la cui conclusione è che nella donna l'istinto sessuale si presenta assai minore che nell'uomo, perchè le occorrono spesso particolari stimoli per suscitare le sensazioni voluttuose, che talora mancano del tutto.
Scrive Ellen Key: «V'è di certo dell'esagerazione femminile nella asserzione che una donna "onesta" non conosce le esigenze del suo sesso che quando essa ama. Ma la differenza immensa fra lei e l'uomo, sta nel fatto che essa non può soddisfare che amando».
Il Tillier afferma che «il bisogno fisiologico dell'accoppiamento essendo nel maschio più potente e più complesso, che non nella femmina, quest'ultima obbedisce meno facilmente dell'uomo agli impulsi esclusivamente sessuali; e ne segue, che, normalmente, l'elemento psichico diventa più importante nella donna.
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