Molti uomini che credono di essere competenti in materia generalizzano le proprie esperienze, ristrette a particolari categorie di femmine.
Secondo alcuni studiosi, l'orgasmo sessuale femminile, una volta insorto, ha stimoli impetuosi e, secondo Joly e l'Acton, l'astinenza può cagionare alla donna disturbi nervosi di una certa gravità. Se quasi tutti i neuropatologici sono di parere che nelle donne che hanno avuto relazioni sessuali queste diventino una prepotente necessità fisiologica, non tutti ritengono che la castità sia pericolosa, specie per quelle donne che vivono in uno stato di sanità fisica e psichica. Il Debay, citato di frequente dai nemici della castità, per dimostrare che l'inazione degli organi sessuali esercita un'influenza deleteria sulle facoltà mentali, fa presente che nei manicomi il numero delle ragazze pazze supera di gran lunga quello delle maritate. Ad esempio: alla Salpetrière, manicomio di Parigi, sopra 1726 pazze 1276 ragazze. Questi dati non stanno, mi pare, ad indicare i danni della castità sessuale presa per sè, ma ad indicare come la vita sessuale abbia profonde radici in tutto l'organismo femminile. A considerare superficiale la induzione di un'equivalenza tra i bisogni sessuali femminili e quelli maschili dati come quelli del Debay, mi porta il fatto che un pregiudizio molto diffuso, anche negli ambienti colti, è quello di considerare l'isteria come conseguenza dell'astinenza sessuale.
Lo Scanzoni, specialista per le malattie della donna, ha constatato che di tutte le donne isteriche il 75 per cento erano maritate e il 65 per cento avevano avuto almeno tre bambini.
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