Egli bestia feroce per istinto, essa madre per funzione».
La donna fu il primo animale domestico dell'uomo. Poi divenne una schiava. Poi una serva. Ora è ancora una minorenne.
L'uomo, partecipando alle occupazioni sedentarie, assunse un atteggiamento direttivo, esercitò un diritto di imperio. La donna e lo schiavo coltivarono i campi, quando il guerriero cominciò a divenire agricoltore, avendo sempre però in odio, e quindi in dispregio, il lavoro. Ma allora la donna cominciò una opera sottile di reazione intima. La preda dell'uomo delle caverne cercò solo di trattenere il maschio, perchè difendesse lei e la prole dagli attacchi delle fiere e degli uomini. La moglie dei primi tempi storici cercò di vincere con l'astuzia la manesca brutalità dell'uomo, di imprigionare nella rete della civetteria l'orso della casa.
Il timore e il desiderio di dominio la resero dissimulatrice. Cercò di impietosire con la più evidente manifestazione di dolore. Cercò di mostrarsi allegra ed affettuosa anche quando si sentiva triste ed indifferente.
C'era un dissidio fondamentale tra l'uomo e la donna. La plusvalenza dell'istinto sessuale maschile (tendenza poliginica) si trova in contrasto con la plusvalenza dell'istinto materno. Le tendenze poliandriche della femmina venivano frenate dal controllo del maschio e dall'istinto della maternità. Mentre il marito rimaneva maschio, la femmina, divenendo moglie, si faceva donna. Per l'uomo la famiglia fu un accidente sociale, per la donna fu un naturale fenomeno.
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