Ecco un caso tipico di infanticidio.
Maria Carla, giovanissima, abbandona i suoi monti Lepini per cercare un servizio in una casa agiata di Roma. Riesce, ma un giovane la seduce, e la sera del 31 ottobre 1900, presa dai dolori del parto e piena di paura del licenziamento, si rifugia in un angolo recondito della casa e, senza soccorso, mette alla luce una creatura. Presa dalla follia puerperale, getta il frutto delle sue viscere in un cesso. Arrestata, viene condannata a nove anni e mezzo di reclusione. Quanti casi analoghi!
In molti casi del genere, l'infanticida viene portata al delitto perchè lontana o trascurata dalla famiglia e, al tempo stesso, perchè ha famiglia, cioè perchè ha ricevuto un'educazione che la rende gelosa della così detta reputazione e perchè teme il giudizio dei genitori e dei parenti. Questo dimostra il fatto che sono molto più numerose le infanticide di nascita illegittima di quelle di nascita legittima(18). L'infanticidio è un delitto che ha per protagoniste più numerose le nubili che non hanno inclinazione a prostituirsi. Ma anche per le prostitute l'inizio del loro mestiere è segnato quasi sempre da una tragedia.
Tra le prostitute osservate dal Marro, due furono stuprate con violenza: una dal padrone, che trattala in cantina, la imbavagliò, l'altra da un tale, al quale era ricorsa per ottenere un impiego nella fabbrica dei tabacchi. Altre due furono sedotte dal rispettivo padrone. Un'altra fuggiva dalla casa dello zio che la ospitava, perchè questi aveva più volte tentato di abusare di lei.
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