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      Ogni guerra segna un rialzo delle cifre della delinquenza minorile non soltanto per l'assenza del padre, ma anche, e forse solo, per molti casi, perchè cresce il numero delle madri operaie.
      Cap. VIIIL'OPERAIA A DOMICILIO E LA CASALINGA
     
      Dei danni recati alla donna dalla vita industriale ne è prova evidente il fatto che le montanare dell'alto Friuli, sebbene vivano quasi tutte in miseria, sono floride, mentre le Brianzuole, una volta famose come nutrici, oggi sono sciupate ed indebolite per la frequenza precoce negli opifici.
      Le casalinghe, anche se povere, anche se si strapazzano, non subiscono gravi danni dal lavoro strettamente domestico.
      Un tempo tutta la vita della donna povera si svolgeva tra le pareti domestiche. Cucinava, lavava, puliva e rassettava la casa, rammendava, filava la lana e la canapa, tesseva la tela e i panni, faceva la calza, i merletti, affumicava e salava le carni, fabbricava liquori, bevande e conserve, fondeva la cera per le candele. Lo sviluppo industriale ha limitato molto questa attività domestica. Le famiglie hanno più convenienza a servirsi di ciò che vien prodotto dal lavoro comune. Rimane, non di meno, ancora molto lavoro alla donna di casa. Se vuole pulire bene l'abitazione, preparare cibi sani e saporiti, conservare gli effetti di vestiario e la biancheria, curare i bambini, ecc. ha da lavorare tutto il giorno. Ma, col miglioramento delle condizioni economiche e con lo sviluppo meccanico, è possibile lo sgravio dei lavori domestici.
      A Berlino è stata fondata una società per edificare case con cucine comuni.


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L'emancipazione della donna.
Considerazioni di un anarchico
di Camillo Berneri
pagine 60

   





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