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      Tra le condannate per abbandono d'infante e per procurato aborto le proporzioni del 96 e del 4 per cento. V. G. Tagliacarne, L'infanticidio, abbandono d'infante e procurato aborto nella vita sociale studiati sulle nostre statistiche della criminalità nel «Giornale degli Economisti» e «Rivista di Statistica», Agosto 1925.
      (19) Parent Duchatelet indagò i casi di oltre 5000 prostitute di Parigi e trovò:
      1400 abbandonate dai loro amanti;
      280 abbandonate in istato di gravidanza;
      400 sedotte da ufficiali e soldati e condotte a Parigi;
      280 ragazze di servizio sedotte dai padroni;
      1250 senza genitori e prive di mezzi:
      1.440 costrette a prostituirsi per miseria;
      80 costrette a prostituirsi per mantenere i propri genitori e parenti.
      (20) Nella Slesia, le donne, che fin da bambine lavorano nelle vetrerie, hanno l'ossatura così deformata da soffrire atrocemente nei parti.
      (21) Quando non si tratti di mondature delle risaie, di lavori ai maceratoi della canapa, ecc.
      (22) Nel 1920 il numero delle operaie in Italia, costituiva il 25% di tutta la mano d'opera industriale, nel 1908, il 31%, nel 1912 il 43%. In alcune industrie le donne formano la maggioranza. Nell'industria tessile, ad esempio, nel 1912 su 870.000 occupati vi erano 453.000 donne, cioè più della metà.
      (23) G. Vicarelli, Lavoro e maternità in «Annali di ostetricia e ginecologia» n. 3, 1614, p. 198.
      (24) Fu calcolato che dai 18 ai 45 anni una donna di media fecondità debba erogare per le gravidanze e gli allattamenti tanto, quanto basterebbe a triplicare il peso del suo corpo.


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L'emancipazione della donna.
Considerazioni di un anarchico
di Camillo Berneri
pagine 60

   





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