Ho conosciuto in Amsterdam uno di questi guerrieri, ch’era stato al soldo di Vanduren, e avea finito con tramar la ruina del suo padrone e col meritarsi l’ultimo supplizio. Mi raccontava il libraio medesimo l’imprese più celebri di questo eroe delle stampe olandesi, e in verità potea chiamarsi il Cartouche e il Mandrin dell’arte libraria. L’infamare un autore, il calunniare tutta un’accademia, era un giuoco per lui: trovava in un istante qualunque diploma, testamento, atto e contratto, e creava le lettere ed il carteggio il più secreto a sua voglia. Ma trionfava principalmente ne’ gran pericoli, e il farsi reo di lesa maestà gli dava un gusto soprumano. Egli è desso, che ha regalato al pubblico due o tre vite di prìncipi, quantunque non gli abbia veduti mai, e la storia anagrammatica degli amori di... Ma questi eroi non si trovano dappertutto, e l’Olanda è in possesso di produrgli dall’anno 1685(39) in qua principalmente. Il vero si è, che v’ha sempre dei prezzolati scrittori a servigio e difesa d’ogni stamperia, e che son necessari alla fortuna delle stampe; né alcuno stupisce di ciò, se conosce il giro del commercio. Ma che persona d’onore e di qualunque discernimento prenda partito per un libraio, e perseguiti un’opera anche prima del nascere, e faccia interesse della letteratura quello ch’è giro di mercanzia, questo è ch’io trovai strano, e non volea credere, sin che nol vidi io stesso co’ nostri amici. In fine, avidissimo di conoscere la nuova opera, tanto prima del nascere combattuta, ebbi de’ primi un esemp
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