E, dopo aver bene imparato questo modo di rovesciar le idee e di far tornar addietro la natura e l’arti, vorrei che facessimo insieme La vita di Dante rimbambito o sia l’arte di far correre i fiumi al monte, o, se volete voi un titolo alla moda, L’uomo co’ piedi all’insù, da stare in compagnia con L’homme plante, L’homme machine, e altri tali mirabili del nostro tempo. E poi lo farò annunziare nel nostro Rambler(91) con la speranza di avere una pensione dall’ospitale di Greenwich(92).
Ma, per finire in sul serio, pregovi dare a leggere a questo pensatore indovino quel bel passo del Bembo(93) che qui vi trasmetto (e l’ebbi con gli altri in Bologna dal conte Algarotti) perché ci vegga come Dante, ancor vivendo, andò cambiando lo stile secondo il gusto diverso e l’uso degli uomini, sicché può credersi che molto più ciò fatto avrebbe dopo più secoli. Addio.
P. S. Mi giunge in questo punto la gazzetta, e ci trovo la morte della celebre signora Susanna Needam, bisavola di Miss Alworthi che voi avrete ben conosciuta. Ella è morta in età di cento trentanove anni, e me ne dispiace in grazia del vostro risuscitatore di Dante, perché, poi, questa era in tutta Europa la più opportuna persona ch’egli potesse dare al suo Dante bambino per nutrice. Addio di nuovo.
Nota 1. Maffei, Rime e Prose, Venezia 1719. «Tutte queste doti, per le quali avanzò di molto quelli che ne’ tempi suoi aveano con le stampe acquistato nome, oprarono che molti de’ migliori ingegni, parendo loro che aperta si fosse la cortina d’Apollo, a lui si accostassero, ed, essendo allora quasi in totale obblivione in alcune parti gli ottimi antichi, tutti si dessero all’imitazione di lui.
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