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      Un d’essi, che avea fatto un paragone minuto tra l’uno e l’altro, mi confessò poi che le querele di Bradamante, per esempio, rispetto al suo Ruggero son piene d’affettazione, sentendola propor casi di coscienza, sottilizzare su la gelosia e l’amor tradito, trattarne il pro e il contro, e decidere con entimemi e sillogismi, più degni d’una scuola scolastica o tomistica che d’un poema. Che peccato, dicea quest’amico, che cominciasse l’Ariosto con l’idea di seguir e finire l’Orlando innamorato del Boiardo, per dar trattenimento alla corte di Ferrara dopo la morte di lui! quindi prese il cattivo gusto del suo predecessore in molte cose, non ebbe in mira di far un suo poema, e pensò tardi a grande e proprio lavoro. Ma queste difese somigliano un poco a quelle fatte per Dante, di cui vi parlai altra volta(118).
     
      LETTERA DUODECIMA
     
      Io son pieno da capo a piedi di humor(119) e vi scrivo per isvaporarlo. Il ciel vi guardi dal mio mal talento. Uno degli abusi della vostra letteratura e poesia, quel, parmi essere, di tanti poeti burleschi, o, come voi li chiamate, berneschi, che io non so vedere assolutamente qual pregio s’abbiano e qual valore. Eppure mi sono studiato di penetrare nel delicato, nel fino, nell’elegante loro stile, udendone tante lodi dai vostri compatrioti, e ho cercato l’aiuto e l’istruzione, per questo, di qualche italiano intelligente e poeta di professione tra principali.
      Già siam d’accordo che, generalmente parlando, la poesia non è quella professione che si concilii più stima e sembri più necessaria all’umana felicità, ma, come io l’amo e tengo in pregio i buoni poeti, volentieri mi persuado che alcuni ingegni debbano darsi al poetare, ove chiamali la natura, e me gli fa principalmente sembrare ammirabili insieme e cari alla società un Virgilio, un Tasso, un Pope, in grazia dei quali non saprei censurare qualche genio sublime com’essi, e destinato per raro dono del cielo a dilettare, com’essi fecero, l’uomo, nato al travaglio, sì mal provveduto di piaceri.


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Lettere Virgiliane - Lettere Inglesi e Mia Vita Letteraria
di Saverio Bettinelli
1758 pagine 205

   





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