Egli aveva la moglie, due figli maschi dai cinque ai sette anni, ed una femmina di sedici. Inoltre ricoverava da qualche tempo il padre di sua moglie, un vecchio indebolito di vista che non poteva più lavorare del suo mestiere di canestrajo. Era una buona e quieta famiglia che viveva col pane della fatica, ma condito dalla pace e dall'amore. Stabilitasi appena nel nuovo albergo, il più terribile infortunio venne a piombarla del lutto e nella desolazione. Il povero muratore cadde dal ponte di una fabbrica, e rimase morto sul colpo. È inutile il dire le scene di pianto e di disperazione che accaddero fra i superstiti all'annunzio ed in seguito di tanta sventura. Ecco una famiglia rimasta priva del sostegno che la faceva vivere col frutto del suo mestiere. Oh, le lacrime sono doppiamente amare quando si piange la perdita d'una persona cara, ed i mezzi di sussistenza che vengono a mancare con lei! Quali risorse rimanevano a questi tapini? Il lavoro della madre e della figlia, lavoro di donne che rende generalmente uno scarso guadagno. La prima faceva treccie di paglia colle quali si compongono stuoje, e la seconda era operaja nella fabbrica dei tabacchi, guadagnando fra tutte due un trenta soldi al giorno. Quell'epulone che è solo, e cui non bastano cento lire al giorno, mi dica egli come possono vivere cinque persone con trenta soldi, principalmente oggidì che tutto costa caro? Quell'epulone si scuote nelle spalle, e risponde che egli medesimo per vivere senza stento avrebbe bisogno del doppio di quanto ha.
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