Ah! sia lodato Iddio che ti abbiamo salvata dal precipizio. Mai più, Cecilia, mai più una simile tentazione. Sfidiamo la miseria, sopportiamo le privazioni, ma restiamo innocenti e senza rimorsi di coscienza. Finalmente nessuno muore di fame, e la Provvidenza arriva per tutti, un po' tardi qualche volta, ma sempre in tempo di consolarci. Ah! dunque il signor Tribolo colla sua cera onesta e colle sue belle parole è un pessimo uomo, che voleva fare la tua rovina. Sì, io debbo confessare che ho tolto in prestito da lui due talleri, e che ho detto la bugia di averli guadagnati al lotto. Ma egli mi ha quasi costretto a riceverli, ed ora capisco il motivo delle sue istanze. Egli però si è ingannato ne' suoi artificj, ed io pagherò il mio debito un poco alla volta, come siamo convenuti. Non parliamo più di questo brutto affare, che mi ha messo lo spavento addosso. Cari fanciulli, lasciate stare i cartocci, e aspettate un poco.... Suvvia, se avete fame, vostra madre vi darà subito un pezzo di pane ed un pomo di terra per ciascheduno. Figlia mia, contenta questi piccini, che io accenderò il fuoco.... Ah, diamine, non abbiamo legna. Niente paura. Questo coperchio di un vecchio coffano, che non serve a nulla, io lo riduco in liste e scheggie che arderanno come torcie di resina. Qua il pestalardo, che servirà di scure. Una, due, tre, quattro.... per bacco, si fende giù dritto e facilmente come il sambuco. Si può ben dire che è stagionato questo combustibile. Ecco supplito per adesso.... domani poi avremo della vera legna, se mi riesce Un certo progetto di guadagno.
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Iddio Cecilia Provvidenza Tribolo
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