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      ... È un progetto bizzarro, ma ho speranza che riuscirà. Ora non vi dico altro.... Qua i zolfanelli e una manata di paglia. Bisogna convenire che io sono un uomo industrioso, perchè trovo rimedio a tutto. Ah, che fiamma superba! ditemi bravo, chè lo merito davvero. Figlia mia, vieni colle tue creature a godere questo bel fuoco, e poi mangiate tutti in santa pace. Io vado a tentare il mio progetto, e voi non siate inquieti sulla mia assenza d'un pajo d'ore, o poco più.
      Antonio si mise in tasca un pezzo di pane, ed uscì con premura dalla stanza, lasciando le due donne a fantasticare sul suo misterioso progetto. Egli montò all'ultimo piano della casa, e battè ad un uscio logoro, macchiato, e pieno di spiragli turati coi cenci e colla carta. Una voce rispose debolmente: Entrate. Antonio si trovò in una specie di bugigattolo rischiarato appena da un lumicino a olio. Un uomo calvo, magro, e ravvolto in un lacero arnese, che pareva un capotto da militare, stretto ai fianchi da una corda stava seduto dinanzi al cammino, covando alcune bragie prossime alla consunzione. Un gatto gli era accosciato sulle ginocchia, e gli serviva col suo calore di supplemento a quel fuoco in miniatura.
      - Come va, Simone, disse Antonio accostandosi e mettendo una mano sul grosso e benefico gatto. Come vi trattano i vostri reumatismi?
      - Caro voi, mi fanno guaire dolorosamente, rispose Simone toccandosi il collo e le spalle. Ecco il terzo giorno che non posso uscire di casa a guadagnarmi il pane.
      - Vi compiango di vero cuore, come un mio confratello di miseria.


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Tre racconti sentimentali
di Paolo Bettoni
Borroni e Scotti Milano
1855 pagine 106

   





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