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      Un moralista qui direbbe: Noi dobbiamo riparare un male, qualunque sia, appena si manifesta, affinchè non diventi maggiore col trascurarlo. Un economo soggiungerebbe: Quando si rompe un punto ad una scarpa, correte subito al rimedio, altrimenti una piccola fessura si convertirà presto in uno squarcio. Mille grazie all'uno e all'altro, ma i saggi avvisi non sempre si possono mettere in pratica. Nel caso mio un pronto rimedio era impossibile, perchè al manifestarsi del guasto io non avrei saputo dove trovare un calzolaio. Eccomi giustificato della mia apparente incuria. Del resto niente di più naturale che il rompere le scarpe allorchè si viaggia a piedi tutto il giorno, e che per giunta si balla tutta la sera come disperati. Coloro che viaggiano in carrozza sono sottoposti al malanno di avere una ruota spezzata, ma è un caso molto più raro dell'altro, e perciò se potessi io vorrei sempre viaggiare in carrozza. Dunque come si fa quando le scarpe sono rotte? Quando non se ne hanno portate seco delle altre da sostituirvi? Diamine, la cosa è chiara per sè medesima, bisogna comperarne un pajo di nuove, oppure far rattoppare le vecchie a meno che non vogliate tirare innanzi così, e farvi credere un giramondo pezzente. Vi è anche la ragione di conservarsi i piedi asciutti, e di chiudere la via ai sassolini che entrano pei buchi a darvi
      fastidio. Lasciamo stare le scarpe nuove, io dico fra me pensando all'economia, e facciamo mettere le mezze suole a queste qui, che hanno ancora un buon tomajo.


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Tre racconti sentimentali
di Paolo Bettoni
Borroni e Scotti Milano
1855 pagine 106