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      - No, sciagurato! Io non voglio nessuna celebrità in lui. Guardati bene dagli scandali.
      - Via via, ti rassicura. Tu non hai a che fare con un gonzo, e le tue idee mi sono entrate perfettamente. La celebrità fa del rumore, e tu vuoi il silenzio. Per acquistare la celebrità bisogna vivere alquanto lungamente, e tu vuoi spicciarti di lui alle corte. Caro Fabio, dammi del denaro.
      - Quanto ti occorre?
      - Più me ne dai, e più mi fai piacere. Se ne spende molto, amico mio.
      - Prendi, due doppie di Spagna.
      - Non è una grande liberalità, ma per ora mi contento. Abbi presente che i piaceri costano assai caro. Per esempio, nel nostro baccanale di ieri sera abbiamo speso cinquantasette lire, senza contare i regali alle due convitate, che troppo bene li meritarono collo sfoggio delle loro grazie. Faustino mi eccita a spendere largamente, ripetendomi che appena andrà al possesso del suo patrimonio pagherà i debiti che crede avere verso di me. Egli mi fa l'onore di considerarmi così ricco da prestargli continuamente il denaro che gli occorre per divertirsi. Non guardarla dunque pel sottile con tuo nipote. Finalmente egli ha una rendita di quasi novantamila lire, che mediante la tua saggia amministrazione sarà aumentata in pochi anni....
      - In pochi anni! Smemorato che sei! disse il signor Fabio con un certo riso sardonico molto significativo.
      - Ah, tu hai ragione. Questa volta io pensava e parlava da balordo. Per Faustino non vi debb'essere avvenire; la bella prospettiva è tutta per te.
      - Ah, Leonardo! riprese il signor Fabio dopo un momento di pausa, e assumendo il tuono dell'ipocrisia; io ho delle inquietudini.


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Tre racconti sentimentali
di Paolo Bettoni
Borroni e Scotti Milano
1855 pagine 106

   





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