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      Siamo intesi che prima si prepararono un letto di fiori in cui addormentarsi placidamente alla barba dei creduli e della propria coscienza.
      - Io comprerò un titolo di nobiltà, e farò uno splendido matrimonio, che ho in vista da qualche tempo.
      - Te ne fo le mie congratulazioni. Ah ah, tu sei ambizioso! Tu vuoi rimaritarti! Tu hai il ticchio della nobiltà! Ben presto ti chiameremo dunque il signor conte Fabio, o qualche cosa di somigliante. Vedete come si fabbricano alcuni illustrissimi che menano gran rumore nel mondo. Un Tizio od un Sempronio plebeo entra in fregola di avere un blasone, e per ottenerlo spende una parte delle sue ricchezze furfantate. Così egli prepara il lustro delle sue future generazioni, le quali si vantano poi degli avi, compreso il capo stipite famoso.
      - -Vuoi finirla, briccone? Lingua maledetta?
     
     
     
      II.
     
     
      Chi è questo Leonardo? Come ha conosciuto il signor Fabio, e quali rapporti vi sono stati fra loro? Leonardo porta il titolo di dottore, ma non sappiamo in quale facoltà sia laureato. Nessuno lo ha mai veduto scrivere una ricetta, nè difendere una causa. Eppure nelle occasioni discorre giustamente di medicina e di giurisprudenza. Inoltre è buon parlatore, e passa per uomo addottrinato in tutto. Egli vive ristrettamente del poco che possiede, ma conserva la sua indipendenza. Generalmente lo si crede un galantuomo, perchè nelle finezze dell'ipocrisia nessuno lo pareggia, tranne il signor Fabio. Egli però non ha bisogno di esercitare l'impostura in grande, nè di farne giuocare tutte le molle, come pratica il suo compagno, che è collocato in alto e aspira a salire sempre più. Leonardo nella sua mediocrità adopera solo quel tanto d'impostura che basti a celare i suoi vizj e le sue colpe secrete, e a mantenerlo nella buona opinione de' suoi conoscenti.


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Tre racconti sentimentali
di Paolo Bettoni
Borroni e Scotti Milano
1855 pagine 106

   





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