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      Quando ebbe gridato per due minuti, si tranquillò e riprese il sonno. Allora il signor Fabio, facendo le viste di andare a deporlo dove l'aveva tolto, lo rimise invece a Leonardo che gli teneva dietro, e il morto fu ricollocato in cuna. Il colpo era fatto, e quando un'ora dopo si scoprì che il figlio aveva seguito la madre, vi furono esclamazioni di dolorosa sorpresa, e raddoppiamento di pietà e di querele. Con questa commedia scellerata il signor Fabio si esentò dal restituire ai parenti della defunta una dote di quattrocentomila franchi. Leonardo n'ebbe ventimila in premio della sua complicità, e non si può dire che il servigio fosse pagato male. Quando il signor Fabio non ebbe più bisogno di lui, trascurò la sua relazione, non avendo nulla a temere circa il secreto di quanto avevano operato insieme. Dopo molti anni di allontanamento si ravvicinarono ancora per commettere un nuovo e più enorme delitto.
     
     
     
      III.
     
      Un bellissimo fanciullo di quattordici anni piangeva un giorno al letto di sua madre mortalmente inferma, la quale tenevagli il capo fra le mani, e con voce affievolita gli diceva: "Mio diletto figliuolo, io ti ho chiamato dal collegio per darti la mia benedizione, e farti udire le mie ultime parole. Fra poco tu perderai la madre, come già perdesti il padre, e resterai orfano sulla terra. Bisogna rassegnarsi alla volontà di Dio. Fatti cuore, e preparati alla nostra separazione in questa vita per unirci un giorno eternamente nell'altra. Abbi cara la mia memoria, e dammi prova del tuo amore seguitando innanzi nella via della bontà, dello studio, e della pratica de' tuoi doveri, come hai fatto finora.


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Tre racconti sentimentali
di Paolo Bettoni
Borroni e Scotti Milano
1855 pagine 106

   





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