Dover infinocchiare che jeri sera siamo stati alla commedia!
- Non è la prima volta che spacciamo una tale fandonia. Anche domani faremo lo stesso.
- Questo poi no! Io pretendo che stassera si vada veramente al teatro, oppure che si rimanga in casa.
- Leonardo! amico mio!
- Che vorresti tu dire?
- Io ardo di trovarmi con Marietta la bruna crestaja. Sono otto giorni che non la vedo.
- No, è tempo di finirla con queste tresche. Bisogna fare giudizio.
- Sì, sì, lo farò sicuramente, ma per ora non posso. Le attrattive del piacere sono più forti della mia volontà. Io capisco che è male il rompere così il freno agli appetiti, ma mi sento incapace di resistere alla loro violenza, finchè la sazietà non venga a rendermi facile la vittoria.
- Uditelo come ragiona, e come difende abilmente la propria causa.
- Mio buono, mio caro Leonardo, te ne prego. Questa sera con Marietta....
- Con nessuna, ti dico.
- Suvvia, contentami, non farmi penare.
- Non voglio saperne, m'intendi?
- Le mie preghiere sono inutili? Or bene, io anderò da me solo dove mi piace. Fuggirò di casa nascostamente.
- No, non commetterai questa imprudenza. Aimè, in quale trista situazione mi ha posto la mia sciagurata debolezza. Io sono costretto a secondarti per impedire un male maggiore. Coll'essere teco io servo almeno a tenerti in una certa misura, e a conservare il secreto sulla tua condotta.
- Dunque mi compiacerai?
- Sì, e Dio me lo perdoni. Forse dovrò per te dannarmi l'anima. Tu mi fai fare di quelle cose.... hai un tale potere sopra di me.
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Marietta Leonardo Marietta Dio Leonardo Aimè
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