Le finestre si chiusero, e dopo altri sguardi e saluti ricambiatisi attraverso i vetri, gl'innamorati disparvero colmi del più amaro affanno.
VI.
Parigi è certamente la città per eccellenza, dove l'amore dei piaceri trova uno stimolo violento, e insieme un pascolo agevole. Tutte le seduzioni e le raffinatezze del sibarismo, tutte le arti di allettare, tutti i ritrovati che accarezzano i cinque sensi e riscaldano le fantasie sono colà portati al grado di perfezione. Abbiate molta salute, molta inclinazione ai godimenti e soprattutto molto danaro in tasca, e voi vi create a Parigi un paradiso terrestre, colla differenza però che quello di Adamo conteneva più semplici e più innocenti delizie. Faustino serbava in cuore l'immagine di Luigia, ma offuscata dal fumo delle dissolutezze, cui si era di bel nuovo e con più lena abbandonato. Leonardo raddoppiava di furberia per nascondere sempre meglio il suo ufficio diabolico d'instigatore al vizio. Appena giunti a Parigi, egli tenne al giovane un lungo sermone morale, e gli tracciò la linea di savia condotta che sarebbe obbligato di seguire. Principiò col condurlo alla visita delle gallerie, delle biblioteche, dei monumenti, e di quanto sogliono occuparsi coloro che viaggiano per osservare e per istruirsi. Era un continuo passare da uno stabilimento all'altro, un discorrere di archeologia, di belle arti, di commercio e d'industria; un fare annotazioni sulle cose più interessanti e degne di memoria. Leonardo voleva annojarlo, e in capo a pochi giorni ottenne l'intento.
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