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      Egli spiava con avido sguardo gli andamenti del male, e a misura che aumentava il pallore e l'infossamento delle guancie, che languivano gli occhi e scemavano le forze della sua vittima, cresceva in lui la satanica gioja. I tisici quasi tutti non s'accorgono di andare lentamente verso il sepolcro. Essi sperano sempre di guarire, anche quando si trovano giunti agli estremi. Con un filo di voce interrotta dalla tosse dicono di sentirsi bene, e fanno progetti e assegnamenti sull'avvenire. Faustino domandò un giorno allo zio se avesse parlato ai genitori di Luigia, come aveva promesso di fare. Il signor Fabio non si era neppure sognato di entrare in questa pratica. Nondimeno voleva rispondere all'infermo in modo da consolarlo, vale a dire che le sue proposizioni non erano state disaggradite. Ma un lampo d'inspirazione infernale fece sì che rispondesse: Mio caro Faustino, io pensava di tacerti la cattiva novella, ma giacchè mi hai interrogato, sappi che bisogna rinunciare all'idea di questo matrimonio. Il padre della fanciulla, col quale mi sono abboccato, non può acconsentire al nostro desiderio, perchè una promessa anteriore lo tiene obbligato, e sua figlia senza ancora saperlo, è destinata ad altre nozze. Ciò mi disse colla fermezza di chi renderebbe vano ogni tentativo di farlo piegare a nuovi consigli. Vedi quello che ti ha fruttato l'amare di nascosto e senza prima consultare tuo zio? Non darti però travaglio, e lascia a me la cura di trovarti una sposa. Intanto pensa a guarire, e fa di obbliare Luigia.


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Tre racconti sentimentali
di Paolo Bettoni
Borroni e Scotti Milano
1855 pagine 106

   





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