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      Egli è vero che il loro dolore finì prestissimo, ma ripetiamo che non era una finzione. Non si può ridere internamente, nè simulare il pianto che per la morte di un nemico, di alcuno che si odiava. Il signor Fabio e Leonardo non erano punto nemici di Faustino, nè gli portavano il più piccolo odio. Anzi possiamo dire che lo amavano alla lor maniera. Con tutto ciò si sarebbero guardati bene dal desiderarlo risuscitato, e molto meno guarito. La sua morte fruttava a Leonardo il premio di cinquantamila lire, e al signor Fabio l'eredità di capitali, case e terreni per due grossi milioni. Egli era il solo parente di Faustino.
      I funerali furono solenni per numeroso corteo e profusione di ceri. Oltre un centinaio di preti, vi assistevano gli individui di molte confraternite e case di beneficenza. Il signor Fabio fece distribuire elemosine ai poveri della parrocchia affinchè pregassero per l'anima del defunto. Fra la moltitudine accorsa nella chiesa addobbata di nero, si vedeva Luigia e la sua governante inginocchiate in una cappella appartata. La giovinetta gemeva secretamente e nascondeva sotto il velo le sue lacrime acerbe. Povera angioletta! Povero cuore sensitivo e piagato d'infelice amore! Quanti affanni, quanti sospiri, quante notti insonni! Abbi pazienza, creatura bella, e il tempo apporterà rimedio al tuo penare. A poco a poco la memoria di Faustino sarà cancellata; non andrà molto che tu accenderai un altro amore, e quello non sarà infelice.
      Sul monumento funebre di Faustino sono registrate le ottime qualità che aveva perdute, e le virtù di cui non possedeva che i germi isteriliti per colpa de' suoi esecrabili pervertitori.


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Tre racconti sentimentali
di Paolo Bettoni
Borroni e Scotti Milano
1855 pagine 106

   





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