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      Ululate vilissimi prezzolati scrittori! vi compiango e me ne rido, io non bramo di essere considerato come autore, d'uopo è all'Italia, che la dottorale beretta, la cappa magistrale, in elmi, ed usberghi si cambino, e si riposi la penna per dar luogo al luccicare dei brandi; mi Vergognerei di far parte della vostra cicalante brigata; sono le vostre lingue con catenelle d'oro dai tiranni avvinghiate o paralitiche per la paura; dalle vostre penne bagnate nel fango, altro che sozzura non cola; pochissimi di voi osano palesare apertamente la verità, e da quei pochissimi benemeriti, solo una debolissima scintilla, del tutto incapace di accendere quel gran fuoco di che tanto gl'Italiani abbisognano, appena, appena, traluce; io non sono letterato, Dio me ne guardi; abborro i parolaj, ma ho la fondata pretensione d'essere di tutti quei mercaparole venduti ai tiranni, o contenuti dal timore assai da più; i miei concetti, sì per mancanza di tempo, attesochè gl'avvenimenti politici europei esigono che io al più presto pubblichi questo trattato, e lo dia al torchio senza neppure correggerne lo stile, come per insufficienza di magistero, poco essendo nelle grammatiche e scientifiche discipline ammaestrato, non sono certamente dolci, limati, e conditi con miele, ma un idea Italiana, forte, robusta, ed ardente racchiudono; se una tal essenza in quelli per avventura non risplenderà, nè sarà la mia penna da imputarsi che bastevolmente non seppe i miei pensamenti esprimere o se pure chi lo legge, non possedendo un animo italiano ma pur troppo afforestierato, non sentirà in se generare dalla sua lettura quei violen


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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