ti stimoli, quei sublimi impulsi, quei forti sentimenti di muovere, i quali è principal mio intendimento non a mia colpa, ma bensì a se stesso dovrà la sua inefficacia in questo caso attribuire. Sì lo ripeto: io non pretendo di venir in fama di letterato; (non dev'essere in oggi la gloria della penna sufficiente) ma solo quella, con ragione ambisco, di valoroso cittadino italiano, accerrimo, implacabile, dichiarato nemico dei nemici dell'amatissima mia patria, di ardentissimo suo campione, di vero suo figlio.......... Scrissi contro tutti i nemici d'Italia in qualsivoglia parte del mondo si trovino, se mai parlando in generale, a confondere alcune volte buoni e cattivi la mia penna trascorse, sappiasi che ogniqualvolta io parlai di stranieri, di popoli, di stati, etc., io non intesi di tutte imputare le unità formanti la nazione, ma solo i gabinetti, e le genti che a quelli danno mano, e sostengono; è pur anche questa distinzione ai Tedeschi applicabile contro i quali più degli altri mi scatenai perchè lo meritano, ma che non si deve ai tanti buoni, sopratutto a molti popoli della Magna, che nutrono le stesse nostre opinioni estendere; parlai contro una gran parte d'Italiani con proposito determinato di offenderli, sperando di poterli con quel mezzo a luminose imprese stimolare, sarei contentissimo se con isdegnosaggine se l'arrecassero a male, gemerei se come bestie fossero alle punture nella parte più delicata dell'onore loro insensibili...... Offesi i tiranni perchè il mio paese atrocemente offendono; potranno farmi del male, togliermi di vita, ma sarà tardi; non potranno più impedire l'effetto de' miei precetti, ed io spirerò contento per quella patria che adoro, soddisfatto di aver detto agl'Italiani chiaramente la verità, e loro insegnato il modo certo di rendersi uniti, liberi ed independenti.
| |
Italia Tedeschi Magna Italiani Italiani
|