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      Di più quell'altrettanto sciocco quanto barbaro governo stabilì il suo sistema proibitivo ad imitazione di quello presso gl'Inglesi anticamente in vigore, senza neppure far la necessaria distinzione delle mercanzie limitandosi a gravare, con esorbitanti tasse ciò solo che lo stato sia capace di produrre, ma tutte senza distinzione a pagare stupidamente sottopose.
      Che non diremmo dello stato di quei poveri disgraziati costretti a sopportare l'odiosissimo insopportabile giogo pretile? A chi non son note le vessazioni dei puzzolenti austriaci nella Lombardia, e stato veneto? Dei tiranni di Modena, di Lucca, di Parma, di Piemonte? E se nel numero di tutti gli altri empj oppressori, non sarebbe cosa giusta il gran Duca di Toscana frammischiare, debbesi però fare attenta osservazione che tutto nel suo personale carattere consiste, non già nelle istituzioni; e non meno lo stato precario di quel ben essere che la necessità di un solido cambiamento in quel paese chiaramente appare; perchè se come vi è tutta probabilità(21) la successione venisse ad estinguersi, quel ducato nelle unghie della rapace Austria inevitabilmente cadrebbe, e lo stato infelice delle parti che gemono sotto la sua barbarie, debbono servire d'esempio per ciò che in quel caso abbiano i Toscani ad aspettarsi.
      In breve assassinj giudiziarj, frode nella fabbricazione delle monete, dilapidazione del publico danaro, latrocinj, dei monti di pietà, e dei banchi, abuso continuo di potere, per parte sì dei civili, che dei militari; revisioni di cause già tempo addietro giudicate quindi affatto in contrario per spirito di partito rigiudicate; spie, polizie, gendarmi, etc., perplessità, e timore in ogni cittadino che sempre stà in paura di violare le leggi che non conosce, nè mai potrà conoscere, perchè nella maggior parte degl'italici stati non sono che la momentanea espressione del capriccio di un qualche ministro, o dell'imbecille tiranno: ecco brevissimamente accennato il triste compartimento degl'infelici Italiani, dalla restaurazione dell'antica tirannia in quà, e quale felicità abbiano per via della pace generale guadagnata!


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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