Pacchiarotti, Brescia, Cepi, Gaddi, Lubrano, Bussi, Arrighi, e trecento altri prodi colleghi che in difesa della libertà di Spagna, carichi di ferite, dando uno stupendo esempio di stoica fortezza sul campo dell'onore combattendo spirarono, non erano essi tutti di quelli che si trovarono in Rieti, od in Novara? E se volgiamo l'occhio alla Grecia, non vediamo noi un Tarella lasciato in abbandono dai Greci al campo di Peta, e per ogni parte dai Turchi furiosamente assalito, far testa con un pugno de' stranieri ad un numero molto maggiore di nemici, non tralasciando la pugna finattantochè non cade sul posto che difende, da mille(24) colpi trafitto? Un Raseri che con mirabile arte la difesa di Missolungi diretta, dopo aver fatto per mezzo di certe mine avvedutamente praticate, saltare parecchie colonne turche in aria, e dopo aver per varie ore il passaggio della breccia contrastato, combattendo da leone, perdè valorosamente la vita! Un Basetti, che mortalmente ferito e dal sangue che scorrendo da molte parti del suo corpo gorgoglia da capo a piedi cosperso, tutta l'energia vitale a se rechiamando, con un incredibile magnanimo sforzo stende ancora prima di spirare, nove Turchi al suolo, compiendo con quell'eroico slancio d'impareggiabile valore, la sua virtuosa e brillante carriera! Un Santa Rosa, che nell'isola di Sfacteria, lasciato(25) solo in fronte ad un numeroso stuolo di nemici, con raro sangue freddo s'arresta, si rivolge ad un suo compagno cui impone di ritirarsi e così soggiunge: Farò in oggi palese al mondo che uno eravi almeno in tutto quest'esercito che non paventava la morte: ciò detto spara un archibugiata contro il nemico, dal quale viene immediatamente circondato e tagliato a pezzi!
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