oggetti, pei quali fù istituito il governo: a chi non son noti i raggiri, gli artificj, messi continuamente in opera per tenerci divisi, poveri, senza riputazione ed impotenti, alfine di non dar ombra ai vicini, ed essere all'infame Austria eternamente sottomessi? Chi non lo vede? Chi potrà negarlo? Si veggano i protocolli(29) dei congressi di Vienna, di Parigi, di Lubiana, di Trappavia, e di Verona, ed in quelli non solo un disegno, non solo una tendenza, non solo un vago progetto di rovinare l'Italia per sempre, scorgerassi, ma una condanna inappellabile, definitiva, atroce da quei congressi pronunziata onde impedire che mai più possa nell'avvenire risorgere, ed essere una volta fra le nazioni rispettabili del mondo annoverata! Sono pure notorie le promesse d'uffizio fatte da tutti quei principotti vili, che tiranneggiano l'Italia, al loro padrone il tiranno d'Austria, di non mai accordare nessun cambiamento nel sistema di governo, che possa migliorare la condizione dei loro sudditi!
Che questa promessa esista, nessun lo nega, nessun lo pone in dubbio, e ben si sa essere stata la principale cagione, perchè nel 1821, Vittorio Emmanuele di Savoja abdicò la corona, ad ognuno deve dunque chiaro, e manifesto apparire non solo il disegno ma la condanna eziandio, della quale già ben se ne risente l'esecuzione! Era la politica dei Persiani rispetto ai Greci quella di indebolirli, e mantenerli divisi; la loro massima fondamentale di non permettere in Grecia l'aumento, e la felicità di nessuno stato, che potesse divenire abbastanza forte, onde a quello fosse poi agevol cosa, gli altri, a riunirsi contro l'Asia, nell'avvenire trascinare; per via del vergognoso trattato d'Antalcida, divenne il gran re, l'arbitro supremo del Peloponneso.
| |
Austria Vienna Parigi Lubiana Trappavia Verona Italia Italia Austria Vittorio Emmanuele Savoja Persiani Greci Grecia Asia Antalcida Peloponneso
|