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      Qual riquisito, se non la volontà degli abitanti, a sì favorevole situazione sarà mai per mancare? Come puossi un sito così montuoso, pieno di fiumi, di valli, e di foreste, come disadatto(44) per le bande, avere in conto? Non v'ha dubbio che i numerosissimi fiumi da' quali ad ogni passo ed in ogni verso trovasi quella superficie, tagliata, e gl'infiniti secondari che nel Tevere, nel Pò, nell'Arno, nell'Adige, nel Ticino, nel Mincio, etc. Dai monti scorrono ed a quelli congiungonsi, per quindi le loro acque nel Tirreno ed Adriatico maestosamente sboccare, mille bizzarre sinuosità descrivendo, ed in tante differenti guise rivolgendosi; grande e convenevol agio, tenendosi in mezzo alle operazioni della guerra leggiera, non possano giornalmente arrecare; che per le tante valli, dalle circostanti cordigliere delle Alpi, dalle Marittime, Cozie, Graie, Rezie, Leponzie, Carniche o Giulie, Liguri e Pennine, fino ai monti del Sannio della Lucania, successivamente formate, non meno che pei moltiplici fertili colli di Monferrato, Euganei, Etruschi, etc., le foreste e selve di Piemonte fino a quelle dell'Apuglia, le risaie, paludi, stagni, le maremme sanesi, paludi, pontine, etc., e molti laghi esistenti, nessuno sarà per negare non sia, una simile superficie per sua topografica situazione, più di qualunque altra, alla guerra per bande veramente idonea, del tutto comprovato; coperta questa da fiumi, laghi, foreste, colli, e monti, gli abitanti dei quali sono i soli che dei turtuosi giri, e coperti andirivieni di quei dirupati burroni, di quelle balze alpestri, di greppi inaccessibili in profondissimi precipizi terminanti, delle vaste ed intricate selve, degl'incavati e bassi sentieri da spinosissime macchie coperti, delle incerte traccie onde passare nei profondi, ampi, e neri paduli, chiane, stagni, e lagumi, il segreto posseggono, ed il nemico, che non mai potrà perfettamente conoscerli, saranno sempre capaci di contenere, o distruggere, il quale se da tale intricato laberinto, a molestare le bande colà operanti, segua che puote, si ostina, ne dovrà senza dubbio colla peggio sortire; perciocchè se nell'interno senza ben bene la topografia del paese conoscere, marciando in ordine serrato e compatto s'ingolfa, perirà tanto per la difficoltà del terreno, come per lo pericolo che corre il soldato, se isolatamente si stacca, di trovarsi ad ogni momento dagli abitanti circondato, i quali dalle più erte vette, anche soli massi di pietra precipitandogli addosso, quando sù pei macigni rampicarsi temerariamente si voglia, e coll'urto violento di quelle, di schiacciarlo ai piedi, od alle falde, non mancheranno; ed in secondo luogo quand'anche tutte le difficoltà, con sommo coraggio, perseveranza, ed abilità superando, possa fino ad una sommità per sua buona ventura poggiare, da lungi scorgendolo i difensori, e tosto dispergendosi, per andarsi in altro simile e fors'anche più scosceso luogo riunire, l'agio di guizzarli di mano facilmente ne avranno; di niun effetto la sua spedizione diverrà, ed all'inetta truppa che alla lunga non avrà capacità di resistere, sarà gravissimo danno per arrecare.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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