ò più di dieci anni, e non fù mai possibile di annichilare, se non con la morte data per inganno ad ambi i fratelli da loro stessi parenti, al soldo della polizia sarda! In quanto alle altre parti d'Italia, chi non sa, essere quel territorio, sempre, in ogni dove da tali masnade infestato? Nelle pianure, alle rive dei fiumi, sulle colline, e sulle montagne, trovarsene? La Lombardia, la Toscana, lo Stato Papale, e Napoletano rigurgitarne? Parecchi capi delle quali al punto giunsero di essere quai più famosi briganti d'Europa celebrati? Recentamente un Massaroni nello stato papale, ed i fratelli Verdarello, nello stato di Napoli pochi anni fa, tale celebrità s'acquistarono; i luoghi e le operazioni di quest'ultimi, più specialmente accenneremo, potendosi da quanto venne operato da uno, più o meno il resto agevolmente dedurre.
Gaetano Verdarello, e due suoi fratelli, nativi della città d'Andria nella Puglia, soldati al servizio di Ferdinando, tiranno di Napoli, quando dalle truppe francesi fuori del regno cacciato, avea in Sicilia la sua dimora stabilita, disertarono, e nel territorio napoletano portatisi, una banda a cavallo, di trenta e sei uomini(51), quasi tutti disertori, misero tosto in piede: la Puglia Basilicata, gli Abbruzzi, il contado di Molise, e più particolarmente(52) il bosco di Montemelone, la foresta, e valle di Bovino, erano da quella frequentate; contro tutte le colonne mobili di truppa di linea francesi, di guardia nazionale, e di gendarmi, che pel corso di circa sei anni, non cessarono di perseguitarla, senza poterla mai prendere, nè danneggiare, con estraordinaria protervia si mantenne; nel 1815, al ritorno del tiranno in Napoli, dell'indulto generale dato a tutti i fuorusciti, i Verdarello profittarono; ma penetrata dal Gaetano, l'intenzione del governo, che temeva un tanto feroce uomo alla testa d'un certo partito, ed avea deciso di farlo in beffe dell'indulto, trucidare, con i suoi fratelli nella Puglia, ove formò un'altra(53) banda di cinquanta uomini, misesi di bel nuovo in campo; una clonna(54) mobile di fanteria e cavalleria di Napoletani e Tedeschi composta fù dal governo, immantinenti ad attaccarlo spedita; avvertito a tempo di questa spedizione posesi Gaetano in imboscata: lasciò la vanguardia tutta di Napoletani liberamente passare; sui Tedeschi quindi, con furore avventossi, quelli alla prima giunta messi in isbaraglio, i Napoletani, che già eransi di troppo allontanati, alle spalle con vigore assalì, ed a precipitosa fuga li costrinse; varie volte furono simili attacchi ripetuti, ed ebber sempre la stessa riuscita; stanco alla fine il governo Napoletano(55), della continuata esistenza di questa banda colla forza, invincibile, a far pratiche col Verdarello si decise, e mandogli una bellissima capitolazione a proporre, ma vennegli a tutte le vantaggiose promesse negativamente risposto, e solo a negoziare qualora il governo austriaco, la parola del tiranno, ed il trattato mallevasse, mostravasi il capo della quadriglia propenso.
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