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      Pranzava coi nobili, e quasi ogni sera cenava co' plebei; erasi con somma cura, l'affetto del colonello tirato a se, e così una decisa influenza morale sul corpo intiero degl'uffiziali, tacitamente possedeva. Della quale non menandone vanto, mai fugli da invidioso alcuno contrastata; se avveniva, che dal reggimento, a convito solenne, uffiziali d'altri corpi, o personaggi(94) d'alto affare si onorassero, non potendo i nobili, da quello escludere i plebei, perchè pure erano uffiziali, non permettendo di pagar la loro parte ma invitandoli, come se stati fossero forestieri, li mortificavano, pungentissimo insulto, che coloro i quali avrebbero pagato il doppio ben volontieri per non ricevere quella cortesia, ad una apparente gratitudine obbligava. Tenevano i nobili al teatro un palco in comune dal quale erano esclusi i plebei, cui solo rimaneva, se volevano godere dello spettacolo, d'andarsi nella platea col publico a tramischiare; tutte queste ed altre simili cose di poco rilievo per se stesse; ma di continuo stimolanti, in piede permanente, la discordia tenevano. Temendo quell'uffiziale(95) di doversi poi un bel giorno apertamente per una delle parti dichiarare, pensò di porvi convenevol riparo, epperciò di tanto, in tanto ambi i partiti, a casa sua, à festini, gozzoviglie, e divertimenti cortesemente invitava, ove in sul mangiare, ed in sul bere, e nel festeggiare, in lieta, e festevol brigata trovandosi tutti ad una avvinazzati, in precaria unione si mantenevano. Preso, per sè solo, oltre la sua porzione di quello con gli altri uffiziali, un palco in allogagione al teatro, in quello senza distinzione di schiatta, gli uffiziali tutti convitava, ed ogni sera, per maggiormente attirarli, faceva sì, che le più belle e vezzose ballerine, e cantanti andassero colà a visitarlo, e quindi fatta seralmente alla metà dell'opera di squisite vivande, e finissimi beveraggi una lieta cena imbandire, unitamente si banchettava; la qualità dei cibi, e la piacevolezza della compagnia, continua, e dilettosa rendeva la concorrenza serale; con questi ed altri tratti di tal fatta, fra i due partiti, senza per un dei due venire a dichiarazione, si regolava.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508