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      Le stesse cagioni da che fù il cambiamento della tattica antica prodotto, dovevano far sì, che dai nemici, quei nuovi modi per mezzo de' quali, furono essi le tante volte sconfitti, e di che in ogni battaglia ne riconoscevano con loro danno l'efficacia, si mettessero pure in pratica; epperciò all'eccezione di quei vecchi generali sempre nell'opporsi ad ogni novità ostinati, tutti allora, essere il cambiamento del sistema tattico necessario, convennero; e chi più presto, e chi più tardi tutti, di mettersi cercarono più o meno del loro nemico all'eguale; di modocchè nella maggior parte delle attuali guerre, gli stati combattenti con linee in colonna serrate, mirano, una maggior estensione di terreno dell'avversario, ad occupare, ed in quella maniera minacciarlo di circondargli ambi i fianchi dell'esercito, onde le sue disposizioni sì offensive, che difensive sconcertare. Epperciò ogni stato, che dichiara in oggi ad un altro la guerra, si sforza a quest'uopo, nell'immenso numero di soldati a superarlo, e porta al campo una enorme quantità d'artiglieria di campagna, e volante, acciocchè prima di venirne alle strette, esser possa la battaglia, decisa; così nella battaglia di Jena, già si trovarono sù trecento mila combattenti da circa ottocento pezzi di cannone impiegati, e viemaggiormente in aumento progredendo, si videro in quella della Moscova, o Borodino, tra una parte, e l'altra duecento e sessanta cinque mila soldati, e mille e trecento bocche da fuoco, in non intermessa azione.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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