La massa dunque di quegl'Italiani, che non sono malvagi, nè effemenati, nè imbecilli, che noi portiamo opinione sia la più forte (se non in numero, certamente in qualità energiche, e sublimi), in questa santissima guerra concorrerà, e non solo renderà certa la vittoria, che quando fermamente si voglia, non può mancare, ma di molto ne abbrevierà la durata; poichè dal concorso di tutti, s'aumenta l'energia, e la forza, e quando questa ben diretta, sebbene sparsa, maggiore di quella del nemico diventi, non v'ha dubbio, non sia quegli per essere, ad irrevocabilmente soggiacere, costretto.
L'amor di patria, l'attività, e l'ostinazione, sono qualità essenziali, non meno della guerra d'insurrezione per bande, sostenitrici, che il certo veicolo della vittoria.
Ed infatti, tante sono le difficoltà, e contrarietà, che in questa guerra s'incontrano, tanti sono i generi di seduzioni praticati; tanto belle, lusinghiere e vantaggiose sono le segrete proposizioni fatte dal nemico; che se il più ardente, e purissimo amor di patria non n'è il solo, e principale motore, qualunque altro potesse essere, farebbe l'umana fragilità, il cuore de' guerrieri, che combattono, vacillare, e perdere di vista lo scopo. Se l'amor di patria, mancasse, oppure si trovasse debole, caderebbe per necessaria conseguenza, l'attività, che da quello riceve l'impulso, e quindi eziandio la sempre incommoda ostinazione, che un animo forte, ed una mente ferma esige, alle dolcezze offerte, e facilitate dal nemico, calcitrante, per dar la preferenza ai disagi, e patimenti, che senza interruzione si succedono, ma cui dal lungo sopportamento, solo può derivar la vittoria.
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