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      Che se per converso, foss'egli stato nel seguire i sentimenti, e principj che lo avevano mosso, pertinace, si sarebbe immortal gloria acquistata, e non avremmo noi a gemere di essere nel fango del vizio, del vituperio dalla tirannide ammorbati.
      Quell'isola, della quale il filosofo di Ginevra pronosticava dover un giorno tutta l'Europa stupire, sostenne un'atrocissima(135) guerra pel corso di quarant'anni consecutivi contro i suoi oppressori, e tutte quelle virtù, che rendono un popolo ammirabile, spiegò che a scappar dalle mani dei Genovesi lo agevolarono. Ma non sì tosto conobbe, che Luigi XV, re di Francia, colla perfidia propria dei re assoluti, ora col titolo di protettore, ora con quello di neutrale ammantato, dopo aver più volte le dichiarazioni di non volersi immischiare in veruna maniera negli affari interni di quell'isola rinovate, era in un tratto il suo feroce avversario e persecutore divenuto, per mettergli il morso francese, e quell'independenza, frutto di cotanti patimenti, e spargimento di sangue mandare in precipizio; si perdette d'animo, e per mancanza(136) di vigore, ed ostinazione, gli fù in un mese, il guadagno di quarant'anni di combattimenti involato! Trasandando il generale Paoli gli esempi degli antichi Romani, ed il dovere di vincere o morire ch'eragli dal suo giuramento imposto, ritirossi a languire in Londra, per quindi la sua vita con una morte oscura terminare. In vece che se ostinato, imitato avesse il principe di Nassau in Olanda, comecchè da quella comparativamente formidabile potenza assalito, avrebbe per avventura(137) potuto riescir vittorioso.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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