vi, non meno che contro Napoleone; così noi non avevamo più a continuare una guerra di re, ma a sostenere una guerra di classe, di partito, di religione, una guerra nazionale, e tutte le guerre ad una volta." E così operando, i Russi e gli Spagnuoli sopra gl'invincibili battaglioni di Napoleone, ottennero la vittoria. Ben vidde la giunta di Siviglia fin dal principio della contesa, che la reale forza della Spagna, non consisteva negli eserciti, ma bensì nel popolo; conobbe il governo centrale l'importanza di quel modo di guerreggiare irregolare ed universale. Proclamò, questa essere guerra de Moros contra infieles, ed in che maniera gli antichi Spagnuoli avevano un'antica razza d'invasori esterminata. Quella giunta al popolo ramentò tai cose, e bandiva, che ammazzando giornalmente i nemici appunto come si volessero dal flagello delle locuste liberare, salvar dovevasi il paese; che l'opera sarebbe lenta, ma sicura, e ne' suoi progressi avrebbe la nazione all'apice marziale di que' tempi portata, e che uscire in traccia degli Hagarenes, qual piacevole, non men, che glorioso passatempo si considerava, loro indicando le scaramuccie, imboscate, assalti, e stratagemmi, come le più necessarie risorse della guerra domestica. In fatti dovunque gli Spagnuoli non avevano esercito, la contesa assumeva questo carattere, e quando i Francesi erano padroni del campo, e che in qualunque altro paese avrebbero la loro conquista ferma e compita, ragionevolmente creduta, da quel momento una faticosa guerra di distruzione cominciava, contro la quale era di nessun vantaggio la disciplina, e che doveva, col tempo, qualunque militar potenza, per grande che fosse, consumare.
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