Ed il mai sempre illustre Beniamino Francklin in una lettera da lui scritta in data 11 febbrajo(157) 1706(158), al maggiore generale Lee, allo stesso modo di pensare s'accorda, e sulla preferenza che agli archi, e freccie sopra le armi da fuoco, darsi dovrebbe, così il suo intendimento espone: "Desidero tanto come voi, che i nostri eserciti, di picche ed anche dell'arco, e freccie si servissero. Sono quelle armi buonissime, pazzamente messe in disuso. Egli è d'uopo di servirsi dell'arco, e freccie, 1° perchè un uomo, può tanto aggiustare il suo colpo con un arco, quanto con un fucile; 2° perchè può far partire quattro freccie nell'istesso tempo necessario per tirare un colpo di fucile, e ricaricarlo; 3° perchè l'oggetto a che deve mirare, non gli è coperto dal fumo dalla parte che combatte; 4° perchè il nemico vedendo giungere una nuvola di freccie, s'intimidisce, e si confonde, e ciò l'impedisce d'essere attento a ciò, che fa; 5° perchè una freccia che penetri in qualunque parte d'un uomo, lo mette fuori di stato di poter combattere, finattantochè non gli sia stata svelta; 6° perchè è cosa assai più facile di procurarsi archi, e freccie, che polvere, e piombo. Polidoro Virgilio, parlando d'una battaglia ch'ebbe luogo tra gl'Inglesi, e Francesi, nel tempo che regnava Odoardo III, fà menzione del disordine cagionato all'esercito francese, a cagione d'una nuvola di freccie scagliate dagl'Inglesi, ed alla quale dovettero questi la vittoria. Se dunque le freccie producevano un tanto effetto quando gli uomini erano coperti da un'armatura difficile a perforarsi, quanto danno al nemico non apporterebbero quelle, oggidì, che non v'è più l'uso d'andar alla guerra coll'armatura!
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