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      Costoro spogliando i popoli, e facendo patire la fame al soldato, si arricchivano, e questi per adempire ai suoi doveri, e sussistere doveva sovente volte, al proprio ingegno ricorrere(176) Rallentando questo complicato sistema i movimenti di un esercito(177), limita le sue operazioni ad uno stretto, e diterminato circolo, in diretta opposizione all'essenza della guerra per bande, la quale richiede, che tutta l'estensione del paese, eccettuandone la sola parte fisicamente occupata dal nemico, sia da innumerabili piccoli corpi armati, coperta. Conviene dunque che il nostro sistema di provianda sia da quello delle truppe regolari differente, e che le bande portino i mezzi di mantenimento con loro stesse, o gli trovino dappertutto, o limitatamente nel distretto, o cantone, o provincia che armatamente percorrano.
      Non vedesi nella storia antica, rimontando fino al tempo di Mosè, che gli Ebrei, Greci e Romani, l'uso avessero di stabilire magazzeni di viveri, depositi di foraggi, etc.; e si rileva dalla sagra scrittura, che quando gli Israeliti sortirono dall'Egitto(178) presero della farina, e quella messa nei loro mantelli, ciascuno la congrua porzione sulle proprie spalle caricossi: i consoli Romani distribuivano frumento, alle loro legioni per quindici o venti giorni, ogni legionario portava la sua provvisione in una tasca, e ciascuno con pietre o con piccoli molini a braccio, il suo grano macinava, e quindi fattane una focaccia(179), non in forni, ma sotto la cenere, o sopra pietre, o foglie di rame la faceva cuocere.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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