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      Grano dappertutto, ed in abbondanza puossi rinvenire in Italia; sobrio, e forte il volontario, non gli sarà difficile di provvedere il suo sostentamento. Tranquillo il condottiero della banda per venti giorni di sussistenza, potrà lunghe marcie intraprendere, e per balze, anditi di riscontro, e giravolte, dal retto cammino a deviare, mentre il nemico dovrà del tutto a guardar le strade maestre, per dove debbono passare i suoi carriaggi, e sulle quali sono i suoi magazzini stabiliti, occuparsi, e dagl'innumerevoli ostacoli, che possono dalle bande essere al tragetto delle sue provvisioni e convogli frapposti, difenderli. Non sarà al condottiero malagevole di rinnovarle, potendone trovare ad ogni passo, massimamente se avrà cura d'imitare gli Spagnuoli, che facevano magazzeni sotterranei nelle montagne, invisibili al difuori come abbiam già nel capitolo settimo, riferito. E come dal rinomato scrittor militare il sigr Camillo Vacani(180), alla pag. 171, del tomo 3, della storia delle gesta degl'Italiani in Ispagna, viene pure in appoggio delle nostre asserzioni esposto. "Cosa sommamente malagevole, dic'egli, fù sempre nella guerra di Spagna il procacciare viveri alle armate, poichè o le valli non producono ciò che basti per nudrirle, o vi hanno strade anguste, e facilissime a difendersi, per le quali i trasporti di derrate sopra i ponti i più infecondi dovrebbero aver luogo, o finalmente perchè l'accorto contadino sa nasconderli sotto terra, fra pareti immurate, o dentro scavi naturali dei monti, e si sa pur talvolta far trascorrere ove più il lucro privato il profitto generale, e i bisogni generali lo consigliano.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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