Ed alla pag. 172, soggiunge(181): siccome d'ordinario ben altrimenti degli antichi Romani i quali dall'uso induriti alle fatiche, oltre le armi ed i bagagli solevano addossarsi per quindici giornate di frugale sussistenza, i soldati moderni non usi a parco vivere, si debbono sovente, e largamente provvedere, così gli ostacoli riuscivano maggiori per tante, e sì frequenti provvigioni in terre o abbandonate o per sè stesse sterili ed incolte. Nè vi avendo agevolezze di trasporti per la penuria di soccorsi del paese e delle strade carreggiabili, nessun sicuro, e ben provvisto magazzeno potevasi formare, o colle armate poteva tener dietro addentro i monti, e nell'interno delle valli più elevate, ove la guerra d'ordinario era più calda e continuata." Così pure i nostri condottieri, facendo, mentre sarà il nemico ad intisichire, e finalmente a perir di fame costretto, potranno benissimo le loro bande mantenere. Sarà forse taluno ai surriferiti precetti per obiettare, che vivendo generalmente i nostri contadini di pane levato, e cotto al forno, il loro stomaco abituato a quel genere di nutrimento, non potrebbe uno differente più grossolano, digerirne: aciò, noi daremo per risposta, non esservi abitudine la quale, quando a lasciarla, l'uomo sia fermamente deciso, non si possa cambiare. Lo stomaco, purchè non sieno repentine ma graduali e regolate le alterazioni, si può come tutte le altre parti del corpo, senz'avvedersene, aciò assueffarsi. Non v'ha dubbio che la necessità o semplicemente una volontà decisa, possano in brevissimo tempo lo stomaco degl'attuali Italiani eguale ridurre a quello dei Romani, loro illustri progenitori, che con la loro sobrietà e frugalità potevano, molto più facilmente di quello che si usa oggidì, le truppe mantenere, pel qual mezzo all'apice della virtù, della possanza, e della gloria, rapidamente poggiarono.
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