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      lla patria che dalla sua esecuzione, sarebbe certamente stato per ridondare. Rifiutò Mir primieramente la grazia, ma poi le surriferite circostanze, con ponderazione riandando, e prestando, alle sollecitazioni di quei parenti, utili, e fedeli cittadini, benigno orecchio, i quali secondo il pregiudizio degl'ignoranti, si credevano per quell'esecuzione disonorati, ed in fine temendo pure gli effetti probabilmente funesti del loro risentimento, si decise ad ammettere le loro offerte, mosso principalmente dalla considerazione che il reo teneva la maggiore, e più disponibile parte de' suoi beni nella città stessa di Talavera, circondario, occupato da una forte guarnigione nemica, ed in conseguenza fuori della sua portata. Fu dunque il colpevole perdonato, e con riconoscenza, ed ancora al di là(187), tutte le importanti condizioni adempì, ciò che procurò a Mir i mezzi già riferiti, in quell'epoca scarsissimi, la gratitudine di un gran numero di persone possenti volte in suo favore, ed il concetto di umano, senzacchè perciò abbia poi tralasciato di continuare verso gli altri il suo sistema di severità, tanto in questa guerra necessario, sebbene il castigo dato a questi, anzicchè moderato, stato sia sufficientemente severo, e di maggior utilità al paese.
      Se mai per caso, ad un condottiero avviene di passare in un paese, che di tutto sia dificiente, ma nulladimeno gli abitanti abbiano di che vivere, allora ripartirà i suoi volontarj nelle case, uno o due per famiglia, con ordine agli abitanti di dargli una porzione del loro vitto; se quella, di che mangiare per sè, possede, poco o nessun dissesto le porterà di mantenerli per pochi giorni, e da questo modo potrà il vantaggio ricavarsi, che sempre più affrattellandosi i volontarj cogli abitanti, la guerra si renderà viemmaggiormente popolare.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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