Finalmente perspicace il condottiero, non mancherà di mezzi di sussistenza, perchè abbondante il nostro fertile suolo, di quanto abbisogni, agevolmente lo fornirà; ed essendo i volontarj della patria, quali esser debbono, sobrj, pazienti, e dall'ardor di vendetta stimolati, esiguo nutrimento richiederanno, epperciò loro servirà la nuda terra, per letto; con robusta bevanda di sangue tiranno-tedesco, la lor sete ammorzeranno, e saranno alle durissime loro vigilie, di glorioso ristoro, l'unione, l'indipendenza, la libertà della patria.
CAPITOLO X.
DELLA PAGA E BOTTINO.
In una guerra pel bene della patria, intrapresa, nella quale tutte le nazionali, energìe vengono dalla propria individuale volontà di ciascun cittadino messe in azione; dove il sentimento sublime, che a quell'opera sacrosanta efficacemente lo stimola, in lui svegliando un fervoroso entusiasmo, lo riempie d'idee grandi, e generose, e non deve lasciargli campo di sentire i bisogni volgari ed apprezzare i piaceri, e le soddisfazioni comuni, pare che non pur favellarsi della paga, ma nemmeno, pensiero di quella, andar per l'animo de' combattenti dovrebbe. L'idea del salario porta con sè quella della servitù, e per dar luogo all'avarizia, ed a pensieri di puro interesse monetario personale, i nobili sentimenti deprime. Ferro, e pane, già abbiam detto, dovrebbero essere le sole richieste di chi alla salvezza della patria magnanimamente si consagra; e vile sarebbe colui, che per impugnar le armi onde constituirsi una patria, la paga pretendesse.
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