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      È cosa dunque più che necessaria di mantenere vivo un'eccitamento di particolare guadagno, nel cuore di colui, che per la lunghezza del tempo, per la durezza delle circostanze, o per sazietà di vendetta, vacillasse nella sua prima risoluzione, ed in cui l'amor della patria, per avventura(190) languisse. L'essere creditore di quel governo, che non è ancora costituito, e la certezza, che senza lo stabilimento di quello, non mai si possano ricevere gli averi, deve buoni effetti necessariamente produrre, e far sì, che quello il quale sarebbe di abbandonare la causa della patria, di uscire dalla penisola, o di passare nelle file del nemico, tentato; sapendo, che in quel modo sagrifica varj mesi o anni di credito della sua paga, continuerà a combattere nelle schiere dei buoni, e farà ogni sforzo per istabilire presto, e bene, quel governo dal quale solamente potrà essere pagato. Non dovrà essere la paga molto vistosa, non convenendosi, che tosto stabilito il nuovo governo, si trovi con un debito enorme. Cinque soldi al giorno almeno, o quindici al più, con un graduale aumento pegli uffiziali; e sott'ufficiali, crediamo sia per essere una giusta paga. Il milite, presentando titoli comprovanti il tempo del suo servizio, sarà in ragione di quello, alla fine della guerra soddisfatto.
      Stabilito come si debba rispetto alla paga praticare, ci converrà passare a discorrere dei fondi de' quali dovranno i condottieri servirsi, e del bottino, in generale, ed in particolare. Vediamo dalla storia delle guerre dei tempi antichi, che non esisteva sin'allora l'uso di pagare il militare, il quale per ricompensa delle sue fatiche, e de' suoi servigi non attendeva, se non la parte del bottino toccatagli in sorte.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508