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      Ed il loro armamento, vestimento, e viveri, esser debbono il prodotto onninamente delle momentanee disposizioni del condottiero, il quale con la maggior possibile equità, e prudenza, deve la provvista delle sussistenze, e delle altre indispensabili cose pel ben essere de' suoi volontarj, col minor gravame de' paesi amici, con sano avviso conciliare. Avvi per l'ordinario, in questo genere di guerra, mancanza d'ogni specie di regolari somministrazioni, e soccorsi, e manca in conseguenza la facoltà di mantenere una severa disciplina. Inoltre quella famigliarità, che fino ad un certo punto, fra il condottiero d'una banda, i suoi uffiziali, ed i volontarj è indispensabile, la necessità di usare d'una calcolata indulgenza in certa specie di mancamenti, il più delle volte da un'estremo bisogno cagionati, o da un'imprudente sfogo d'uomini sempre in mezzo a durissimi affanni, e privazioni d'ogni genere, in rischj, e pericoli, di continuo esposti a perire; e finalmente quella quasi assoluta democratica eguaglianza che l'anima dev'essere di questi corpi; tutto ci prova, essere, per le bande, di mestieri, adoprare una disciplina da quella degli eserciti regolari differente, non potendosi usare del rigore che, per mantenerla si esige. Solamente dunque, contro questi le mancanze alla fedeltà dovuta alla Patria, all'abbandono della guardia, sentinella, e di qualunque altro delicato dovere che la comune sicurezza metta in pericolo, al falso giuramento, ed agli atti non provocati contro de' superiori, si dovrà negare indulgenza.


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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