Sfuggendo quelle all'analisi dello scrittore militare, ed essendo solamente proprie del talento di chi le mette in uso, porger non puossi, sul modo di giovarsene, insegnamento. Non già nel rigore, ma nell'amore, non già nella punizione corporale, ma in quella morale, avrà la disciplina delle bande, la sua base. L'onta d'un rimprovero publico, di una formalità umiliante, assai più sarà dall'uffiziale, dal volontario, temuta, che gli arresti, o la prigione. Laonde dal desiderio piuttosto della ricompensa che dalla paura del castigo, saranno per sentire incitamento. Ed avendo noi sulle punizioni, bastevole discorso tenuto, al guiderdone volgeremo il pensiero.
Dalla maggior parte degl'autori militari, vennero sempre, come essenzial parte della disciplina, le ricompense tenute in conto, e se nel libro primo della Ciropedia, ci dice Senofonte(201), una politica militare quella essere, di dare ai soldati che più nella guerra si distinguono, publiche, non men che splendide ricompense, e se in tutti gli eserciti attuali, son quelle stabilite (abbenchè viziosa sia la loro distribuzione, più dai maneggi degli amici, dalla protezione personale, dal capriccio di chi comanda, dipendente, che dal merito di generose, e nobili azioni; da che ne ridonda essere gli eserciti d'oggidì anzi licenziosi, che disciplinati, alla crapula piuttosto, che alla virtù inchinevoli); altrettanto, e più ancora, in una guerra, nella quale, come di sopra abbiam detto, più dallo stimolo delle grandi passioni, che dal gastigo, è d'uopo ottenere la subordinazione, e l'esattezza al dovere, e ricompense, sono come necessarie, anzi, come indispensabili, da considerarsi.
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Ciropedia Senofonte
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