Un'accurata investigazione delle cagioni dei torbidi successi nella rivoluzione di Francia, che a cambiare il sistema republicano in monarchico assoluto, qual era l'impero di Napoleone, la costrinsero; non men che di quella della caduta dei sistemi costituzionali di Spagna, Portogallo, Napoli, e Piemonte, ci ha per troppo convinti, essere cosa sommamente dannosa, e di quel sistema, che si vuol stabilire, precipuamente distruttiva, quella di metterlo in piedi, ed esecuzione, prima di aver il terreno preparato; cioè di aver scacciato fuori della penisola il nemico straniero, e tutt'i nemici interni, levati dal mondo. Altrimenti, quelli come in Francia, e quindi in Italia, e Spagna, serviransi della libertà per rovinare la costituzione, e delle leggi, per abusarne. Le formalità, e le prove, che in un sistema liberale affine di non punire un'innocente si esigono, daranno campo ai traditori, di eludere il giudizio, di evadersi, e salvarsi, per poi di bel nuovo, contro la patria cospirare. Tanto fecero in Francia quei tristi, che riescirono per mezzo di falsificazioni a far perdere il credito alla carta monetata, ed alla moneta; con segrete macchinazioni acquistarono sulle elezioni, che debbono essere fatte colla maggior libertà, una manifesta influenza; e col terrore, e la corruzione, pervenivano a far eleggere coloro che già da essi erano, per rovinare l'edificio costituzionale, comprati; si servivano della libertà della stampa per avvilire, e perdere nell'opinione publica, quella costituzione stessa, ed i più caldi suoi partigiani da cui erano cordialmente protetti.
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