Ei dee conoscere condizione, e provenienza de' suoi trasporti, la giacitura, ed il servizio degli ospedali, se in quelli molti ammalati vi siano, e quali le dominanti malattie; lo stato buono, o cattivo del vestimento, e paga della sua truppa; le intenzioni del generale avversario, se offensive o retrograde; il tempo, e qualità de suoi movimenti; se aspetta rinforzi, di che, quelli si compongono, e da dove debbono venire; insomma deve di tutto quanto, sì nell'interno nell'esercito che gli sta a fronte, di quanto all'interno si passa, si pensa, e si dispone, avere minutissima notizia. Per giungere di cose tanto essenziali, al perfetto conoscimento altro mezzo, che quello della spiagione non havvi; con quella, ben diretta, possonsi tutti gli schiarimenti di che, campeggiando, è grand'uopo, agevolmente ottenere. La bussola quella dev'essere del condottiere, la quale, affinchè per tema di traviare il cammino, fra le molte vie, dubitoso, e sospeso egli non rimanga, per quale di esse sia da mettersi, dovrà fargli scorgere, e per la via della vittoria, con sicurezza addirizzarlo. Da quella insomma bene o male eseguita, la salute, o la rovina della banda, onninamente dipende.
Punto non credevano gli antichi Ebrei, i Greci, ed i Romani nostri progenitori, coll'essere, come spie, in tempo di guerra impiegati, la loro fama contaminare. Dalla moderna nostra educazione vienci un certo qual ribrezzo, alla sola idea di spiagione, ispirato. Pure in questo parere(206), la nostra opinione concorre, quando in tempo di tranquillità, e di pace, (il più delle volte per, la ferrea verga dei tiranni contro i suoi fratelli, sostenere) un cittadino, come infame delatore de' suoi compatrioti, s'impiega.
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