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      Opera quest'era dunque, anzicchè disdicevole, da quei sommi uomini laudevolissima, riputata, e come tale, noi portiamo opinione, da tutti coloro doversi apprezzare, che nella loro patria desiderano di nuovamente in vita, l'antica virtù de' nostri antenati Romani richiamare. Non mancheranno, abbiam ragione di crederlo, ardenti cittadini da patrio fuoco infervorati, che i rischj della loro posizione, in prò d'Italia sprezzando, sotto qualche pretesto, col mezzo di un travestimento(209), in simulata apparenza, onde viemmeglio alla rigenerazione della patria cooperare, saranno nelle file del nemico per introdursi. Con qualunque cittadino, che ad un tal passo si determini, contrarrà pel fatto, il paese, un debito da non mai potersi con danaro soddisfare. Imperciocchè a tali eminenti servigi, maggiori, e più valevoli ricompense si meritano. Ben ci guarderemo dunque, di dare a questi benemeriti, una denominazione che siamo a disprezzare assuefatti, e che per verità, loro non conviene seco l'idea d'una delazione mercenaria portando, e con più appropriato vocabolo, informatori gli appelleremo. Da questi, più che da alcun'altro a quell'uopo impiegato, si potranno le giuste relazioni rispetto al nemico ricevere, quantunque debba il condottiero, a non intieramente delle esagerazioni fidarsi, nelle quali per l'entusiasmo, e la esaltazione di mente, vanno quei fervorosi cittadini, di frequente soggetti, e debba sempre attenzione grandissima portare, perchè sendo la maggior parte di quelli uomini da violente passioni stimolati, potrebbero, diminuendo, od aumentando il pericolo, magnificando, o disprezzando la disciplina, la forza, e la posizione del nemico, a seconda dell'impressione buona o cattiva sù della loro suscettibile immaginazione, prodotta, fa


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Della guerra nazionale d'insurrezione per bande applicata all'Italia
di Carlo Bianco di St. Jorioz
1830 pagine 508

   





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